mercoledì 27 marzo 2013

FACCE


E' incredibile come con sempre più crescente facilità la gente che si pensa illuminata cambiando o lasciandosi cambiare il nome, perde se stessa. Totalmente. E in modo irreversibile. Persone che impiegano tutta la vita a cercare un nome che più le definisca, fatalità sono tutti nomi di dei o dee orientali di cui pensano di aver capito l'Entità e se ne fanno veste, poco curanti di andare invece a conoscere il loro vero nome, perché lo portano e ancora più importante come portarlo. Come se quel nome che gli è stato dato fosse solo un capriccio dei suoi genitori e ignorando che tutto l'Universo potrebbe aver complottato per farglielo arrivare. E fatalità la maggior parte sono donne, Donne che si trovano perse nel loro nulla a metà della vita biologica. Donne che hanno minimo tre nomi. Donne che si sentono bene identificandosi in qualche dea di turno, si compiacciono della loro maestosità. Donne che sarebbero potute essere bellissime. Donne che non nasceranno mai. Almeno non con quel "come".

Lisa Lelli

giovedì 7 marzo 2013

Cosmic Tree


"Non sapete, dunque, e non capite che voi, tutti gli angeli, tutti gli arcangeli, gli dèi, i signori, tutti gli arconti, tutti i grandi invisibili, tutti quelli (del luogo) di mezzo, quelli dell'intero luogo della destra, tutti i grandi delle emanazioni della luce e tutta la loro gloria, (non capite) che tutti voi insieme provenite da un'unica e identica pasta, che tutti voi provenite dalla stessa miscela?".

Pistis Sophia