giovedì 22 novembre 2012

WHO IS IT?


Dalle crisi mistiche dell'adolescenza, dalla rivolta magnifica che ci fa dubitare della via tracciata dagli altri, un giorno ci allontaniamo e decidiamo di pagare un debito immaginario alla società, accettiamo di morire a noi stessi. E la più grande soperchieria è che di questa morte nessuno s'inquieta. Al contrario, la si aspetta al varco, la si accoglie, la si ricompensa. Dopo che si è accettato il prezzo della propria morte spirituale, diventa straordinariamente difficile seguire un'altra strada. Lo si può fare al prezzo di un immenso sforzo, di un grandissimo coraggio. L'uomo che ha accettato la propria morte non ha che una possibilità, diventare l'adepto di una religione o di un gruppo di persone che pongono il divino fuori di Sé, così tutto rientra nell'ordine e gli interessi della società si ricongiungono a quelli delle Chiese e delle sette che funzionano sulla stessa base comune: la morte della Coscienza divina. Il motore è il senso di colpa, il timore, l'obbedienza. I frutti sono l'inaridimento, il distacco dal fine dei sensi, l'ossessione, il puritanesimo, la violenza, la morale, l'esclusione. In India, in America, in Cina, in Medio Oriente, in Europa, questo è il modo di agire che vediamo dappertutto all'opera.
                                                               
                                                                Daniel Odier
dal libro "Tantra. L'iniziazione di un occidentale all'amore assoluto"